La mente e i suoi tarli

Conoscete la metafora del tarlo che si insinua nella  testa, vero? Credo proprio di sì. È quel pensiero che viene da lontano, di solito un dubbio su di sé o sulle proprie capacità, che si insinua sempre più, fino a quando non ve lo ritrovate piazzato e ben radicato al centro della vostra attenzione.

Occhio: non arriva in un momento qualunque! Il tarlo arriva quando avete finalmente preso la decisione, la svolta che siete pronti a dare alla vostra vita. Quando avete scandagliato tutti i pro e i contro, eccolo lì, arriva da lontano quel sottilissimo fastidio, di cui non siete ancora coscienti, eppure c’è. E ve ne accorgete perché sembra stare lì per mettervi i bastoni fra le ruote. Si chiamano frasi killer, che entrano quasi in automatico ogni volta che vi decidete a fare qualcosa di nuovo, tipo: tanto non ce la farai mai, ma chi ti credi di essere, ma chi te lo fa fare….Accidenti, sembrano stare lì apposta, appollaiate buone buone fino a quando non si decidono a entrare in azione: quando? Esattamente nel momento in cui prendete il coraggio di apportare un cambiamento nella vita. E certo, finché vi muovete nelle vecchie abitudini non c’è gusto!

Da dove arriva questo pensiero e come fa ad insinuarsi e a crescere al punto tale da farvi dubitare, malgrado abbiate analizzato tutto? Vediamo come i primi elementi della Mindfulness ci possono aiutare a trovare qualche risposta.

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