Le scorciatoie

Quanti consigli troviamo in rete, c’avete fatto caso? Segreti, suggerimenti, pilastri, segnali: ce n’è per tutti. In rete, si trovano una quantità di soluzioni alle difficoltà della vita di coppia. La rete è libera e tutti possono accedere, leggere e provare a risolvere il momento complicato della propria relazione.

Come mai allora in giro c’è tanta insoddisfazione e frustrazione? Quante persone conoscete che non sono contente della propria relazione di coppia?

Il fatto è che non basta sapere o capire. Non basta avere in mano la ricetta per riuscire a cucinare il vostro piatto preferito.

Talvolta i clienti vengono a studio e domandano di voler capire il perché di una situazione o di un comportamento altrui.

Ora, sono d’accordo con voi, le spiegazioni possono servire ed essere anche rassicuranti. Tuttavia una volta capito il perché, non è ancora cambiato nulla.

Sapere i perché non basta.

Quello che serve quando ciò che stiamo vivendo non funziona è sapere i come, più che non i perché. Vediamo alcuni esempi.

NO: perché lui/lei fa sempre così?

: cosa e come posso fare quando lui/lei fa così?

NO: perché lui/lei non mi capisce e non fa niente per la nostra relazione?

: come posso esprimere meglio le mie intenzioni in modo che l’altro le comprenda?

NO: perché lui/lei si aspetta da me atteggiamenti che non mi appartengono?

: come posso essere un po’ più assertivo nella relazione?

La nostra testa è piena di perché. Eppure andare a cercare i ‘perché l’altro/a si comporta in un certo modo’ è quasi inutile: in ogni caso, anche lo sapessimo, non potremmo comunque cambiare gli altri, non abbiamo questo potere. Lo so, è dura da accettare.

Noi non possiamo cambiare gli altri.

Tuttavia questo non significa che ci dobbiamo accontentare di vivere male. Al contrario, possiamo fare qualcosa, eccome! Uno dei motivi per cui le persone fanno un percorso di Counseling: decidono di scoprire come migliorare la propria vita di coppia, a partire da se stessi. E non esistono scorciatoie né formule magiche.

Sono ancora più diretta: si tratta di lavorare su se stessi, di avere il coraggio di guardarsi dentro e scoprire le tinte e le sfumature di cui siamo fatti, di accogliere e valorizzare tutto ciò. E poi si sperimenta, per vedere quello che funziona e quello che no. Niente scorciatoie, solo un gran bel lavoro da fare.

E vi assicuro che non c’è cosa più bella di incontrare persone che decidono di mettersi in gioco, che non si arrendono ai luoghi comuni sulla rassegnazione ‘perché tanto, si sa, le cose vanno così’, e sono invece intenzionate a voler stare meglio. Persone che si tirano su le maniche e decidono di sporcarsi, mettendo le mani in pasta: quella della loro vita. E quanto otterranno avrà il sapore e il colore del loro impegno e della fiducia: cambiare e stare un po’ meglio si può.

Cambiare per stare meglio si può.

Questo è quello che penso ogni volta che viene a studio una persona nuova e provo un senso di ammirazione per lei, perché so bene che non sarà facile e non sarà indolore. Tuttavia la persona è arrivata fin lì, ha preso la sua decisione e ritorna, settimana dopo settimana, per trovare il senso della propria vita, unico, come unica è la persona che la sta vivendo.

 

 

 

Il Counseling per la coppia

I MASCHI SI ARRABBIANO PERCHÉ PENSANO:  non mi piace quando lei se la prende per la più piccola sciocchezza che faccio: mi sento criticato, respinto, non accettato; non mi piace quando comincia a dirmi come fare le cose, non mi sento ammirato, mi sento trattato come se fossi un bambino; non mi piace quando mia moglie dà a me la colpa della sua infelicità: non mi sento incoraggiato ad essere il suo cavaliere dalla lucente armatura.

LE FEMMINE SI ARRABBIANO PERCHÉ PENSANO: non mi piace quando lui minimizza l’importanza dei miei sentimenti o delle mie richieste: mi sento trascurata e poco importante; non mi piace quando lui dimentica di fare le cose che gli chiedo e allora reagisco con astio, mi sembra di supplicare il suo aiuto; non mi piace quando mi rimprovera perché sono turbata: fa nascere in me la sensazione che per essere amata dovrei essere perfetta, ma io non sono perfetta.

[Tratto da ‘Essere insieme’, E. Giusti-A. Pitrone, ed. Sovera, 2004]

Vi suona familiare? Una cosa maschi e femmine  hanno in comune: entrambi vivono arrabbiati e alimentano di rabbia la coppia. Non è un bel vivere, per niente!

La situazione sembra abbastanza complessa, ciascuno crede di aver ragione dal proprio punto di vista. E ciascuno, convinto della propria posizione, rinuncia a comprendere quella dell’altro: ci si allontana. Cosa fare, dove andare a mettere le mani?

Il Counseling offre un contesto diverso da quello familiare e crea le condizioni perché la coppia trovi il modo di raccontarsi, di dire le proprie difficoltà l’uno davanti all’altra, secondo le regole di una comunicazione efficace, nel rispetto reciproco.

Raccontare ad una terza persona quello che accade, le aspettative andate deluse, o quello che non funziona più nella coppia, è già un primo passo per cambiare la situazione. Raccontare ad una persona estranea significa dover scegliere le parole giuste  per descrivere la vostra situazione, spiegare il significato che ha per te, dare un senso al tuo racconto: non si può dare nulla per scontato, in quanto il Counselor non conosce la vostra coppia, né la vostra storia.

Questo è il primo passo: raccontare di sé (auto-narrazione).

Sapete, succede subito un fatto straordinario. Chi dei due ascolta si ritroverà solo in parte nella situazione così descritta e inoltre scoprirà di non conoscere una parte della storia, dirà “ah ma questo non me lo hai detto mai!” E a quel punto, darà la propria versione dei fatti. Inizia così un percorso di Counseling per la coppia.

Il racconto di sé è quella fase che inizialmente quando i due si conoscono, riempie molta parte del tempo trascorso insieme. È così piacevole raccontarsi all’altro, lasciarsi scoprire attraverso il senso della narrazione, sperimentare la vicinanza dell’altro che entra a far parte della propria storia.

Quando poi la storia d’amore è avviata come progetto di vita condiviso, la quotidianità riempie tutto il tempo della coppia. Non ci si racconta più, non c’è più tempo per dire all’altro che qualcosa non funziona come ci si aspettava, oppure non c’è tempo per ascoltare l’altro, tanto so quello che pensa, so già dove vuole andare a parare, so com’è fatto.  L’altro è conosciuto, non è più motivo di curiosità e di interesse. E così ci si ritrova, distanti nella stessa coppia, nella stessa casa, nello stesso letto.

Come va’ a finire?

Il finale, per fortuna, non è mai scontato, gli scenari possono essere tanti. Certo è che se non si fa niente, la coppia non avrà vita facile in quanto rancore e rivendicazioni saranno all’ordine del giorno. Se invece le persone decideranno di farsi carico della propria coppia, facendosi aiutare da un Counselor ad esempio, potranno scoprire risorse non ancora sperimentate e un nuovo tratto di strada da percorrere insieme, dove cercare spazi e momenti di condivisione, di parole nuove e di silenzi, di sguardi inaspettati e di gesti. Proprio come dice il poeta

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

Nazim Hikmet